Barricate

Cara Zendaya,

nelle ultime settimane ho scoperto lati di me che non sapevo esistessero. Ho scoperto che c’è una donnina dentro di me alla quale piace cucinare, a un’altra suonare, un altro esserino ancora si è rivelato un campione nel gioco del solitario. Come avrai capito, passo le giornate a casa, come ordina il decreto legge che vieta di uscire se non per cause essenziali, come andare a comprare il cibo o recarsi al
lavoro.

Mi chiederai il perché di queste decisioni: ebbene, sono pronta a risponderti!

Negli ultimi mesi il mondo è stato attaccato da una terribile minaccia, il Coronavirus che, inizialmente, si presenta come un’influenza, però chi ne viene contagiato rischia la morte; e sono tanti i malati che non ce l’hanno fatta…

Mi chiedi come si contragga questo virus?

Potrei farti mille esempi, ma ti dico solo che a me, o a una ragazza come me, basterebbe entrare in macchina, guidare per la città, scendere per comprare – non so – una cover per il telefono e, pack! Quel virus entra dentro di te e non sai in che modo si svilupperà. Non puoi andare in macchina, anzi in nessun luogo, ma se ti capitasse di infrangere le regole (e non si fa!) noteresti quanto è cambiata Lecce: piazze spoglie e strade vuote - sì deserte! - ma file interminabili vicino ai supermercati. I numerosi posti di blocco della polizia, attraverso i quali viene accertato che nessuno vada in giro per cause futili, aggravano l’immagine di una città sulle barricate a difendersi da questo nemico invisibile. Insomma,

sembra di vivere in un film catastrofista

(come li chiamano i cinefili), uno di quelli che prima davano nei cinema ormai completamente vuoti. Spero di ritornare alla vita di tutti i giorni, al più presto.

Vittoria A.